La Rieducazione Posturale è una metodica riabilitativa che permette di valutare, prevenire e migliorare delle disfunzioni corporee che generano delle tensioni muscolari che possono comportare dolore, disfunzioni ed, a volte, infortuni sportivi.
La Postura è la risultante sistemica dello stato di tensione basale dei muscoli posturali, i quali possono andare incontro ad accorciamenti e retrazioni muscolari se sottoposti ad una tensione permanente nel tempo, che determinerà modificazione della struttura scheletrica, evolvendo di conseguenza in patologie posturali ben strutturate, che coinvolgono tutti i distretti anatomici, dalla schiena, al piede. L’età in cui il corpo è maggiormente recettivo per una rieducazione posturale è quella pediatrica, ovvero quella in cui il ragazzo non ha ancora finito di sviluppare il proprio apparato scheletrico per cui le catene muscolari sono maggiormente elastiche e meno resistenti.
Il ragazzo, durante i suoi anni di maggior sviluppo, è soggetto alle “spinte di crescita”, ovvero delle spinte periodiche che fanno crescere le sue ossa anche di qualche centimetro per volta: queste spinte, se incontreranno un corpo non armonico dal punto di vista posturale, tendono a strutturare di più le disfunzioni ed asimmetrie posturali. Gli esempi principali sono le patologie che coinvolgono la schiena, quali l’iperlordosi lombare, l’ipercifosi dorsale e la scoliosi: queste, se non trattate precocemente e migliorate durante l’età dello sviluppo, creeranno delle catene posturali lesionali che coinvolgeranno anche gli arti inferiori, con conseguente ginocchia valghe o vare (spesso associate alla Sindrome di Osgood-Schlatter), e piedi cavi o piatti (spesso accompagnate da sindromi comportamentali).
Nell’atleta adulto, invece, una attenta valutazione posturale permette di rendere maggiormente armonico il suo corpo, andando a prevenire così l’insorgenza di lesioni muscolari ed articolari: infatti, la rieducazione posturale permette di ridurre al minimo le asimmetrie e le tensioni muscolari, mettendo così il proprio fisico nelle condizioni di potersi esprimere al meglio ed in totale sicurezza. Anche in seguito ad un infortunio (lesione muscolare, distorsione di caviglia o di ginocchio), il corpo assumerà una postura viziata per proteggere la parte lesa, generando delle tensioni posturali che se non vengono trattate durante la fisioterapia post-traumatica possono creare delle asimmetrie che aumenteranno il rischio di recidive o di nuovi infortuni collegati.
In alcuni casi, laddove esiste una patologia meccanica dello scheletro (specialmente a livello del piede), risulta utile la prescrizione e l’utilizzo di una ortesi plantare, che permetterà al corpo di distribuire meglio il proprio peso riducendo al minimo le tensioni muscolari: se utilizzato già in età pediatrica, il plantare deve essere rivisto e modificato alla fine di ogni “spinta di crescita”; tuttavia risulta fondamentale una valutazione iniziale del fisioterapista per capire se il disordine posturale può essere trattato in maniera conservativa tramite un programma di Rieducazione Posturale individuale o se necessita dell’utilizzo dell’ortesi plantare, che se usata in maniera non idonea può generare ulteriori tensioni muscolari e posturali.
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