Il Legamento Crociato Anteriore (LCA) è uno dei principali stabilizzatori del ginocchio: le cause che portano ad una rottura del LCA possono essere diverse, ma le più comuni sono quelle da trauma indiretto con meccanismi lesivi di iperestensione (calcio a vuoto), rotazione esterna-valgismo (atterraggio da un salto), rotazione interna-varismo (cambio di direzione) e iperflessione (rialzarsi in maniera troppo brusca dopo un violento atterraggio). A seguito di un trauma distorsivo del ginocchio, la diagnosi clinica avviene attraverso test specifici, i quali, se positivi, devono essere immediatamente confermati dalla risonanza magnetica; questa permette di definire il grado di lesione: piccolo stiramento del legamento (I° grado), interessamento di una grossa porzione (II° grado), o completa rottura legamentosa (III° grado), con l’eventuale presenza di lesioni associate a carico di menischi, legamenti, osso e cartilagini.
Le tecniche chirurgiche di ricostruzione del LCA si basano tutte sul tentativo di riprodurre il neo- legamento nel modo più fedele possibile a quello rotto, utilizzando per lo più i tendini dei muscoli gracile e semitendinoso (recupero più veloce, stabilità minore) o del tendine rotuleo (recupero più lento, stabilità maggiore). Il recupero funzionale e la riabilitazione postoperatori possono essere divisi in cinque Fasi: Fase 1 (I° settimana), controllo dell’infiammazione post-operatoria, con l’obiettivo di togliere il dolore ed il gonfiore, tramite crioterapia e farmaci; Fase 2 (I° mese), recupero dell’articolarità del ginocchio, con l’obiettivo di abbandonare le stampelle, attraverso progressivi esercizi mirati a ritrovare il prima possibile la massima estensione ed una buona flessione a 90°, per evitare aderenze e complicanze successive; Fase 3 (II° mese), recupero di forza e resistenza, con l’obiettivo di riprendere la corsa, iniziando con contrazioni isometriche ed esercizi a catena cinetica chiusa; Fase 4 (III°-IV° mese), recupero della coordinazione, con l’obiettivo di iniziare le sedute sul campo, integrando le contrazioni isometriche con quelle eccentriche e concentriche, inserendo esercizi a catena cinetica aperta ed inserendo piani instabili durante gli esercizi a catena cinetica chiusa; Fase 5 (dal V° mese fino a guarigione), recupero della capacità prestazionale e prevenzione del re infortunio, con l’obiettivo di ritornare a pieno regime in squadra, dove verranno massimizzati tutti i carichi di lavoro ed inseriti esercizi specifici dello sport, ovvero tutte quelle simulazioni di gioco che prevedono salti, cambi di direzione e velocità.
Risulta ovviamente fondamentale essere costantemente seguito da un fisioterapista specializzato, controllare i progressi della tenuta del ginocchio, e rispettare i tempi di recupero fisiologici: accelerare il ritorno in campo esporrebbe difatti l’atleta ad un elevato rischio di rottura del nuovo legamento o di quello del ginocchio opposto.
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